Al momento abbiamo solo tre iniziative fisse;
la seconda domenica del mese dalle 10 alla sera,
il quarto venerdì di ogni mese, dalle ore 20.00 alle 22,00, per presentare 3 pratiche e tecniche olistiche
ogni tre mesi il Cabaret letterario seriamente divertente.
Tutte le iniziative sono per gli associati, vengono pensate sperando siano di interesse per loro ed in armonia con lo scopo della associazione.
Ma se non interessanti, come è evidente che non lo sono , beh si dovranno cambiare, pensarne di nuove.
Ma se invece lo sono allora perché ad esse gli associati non partecipano?
E’ 1 giorno al mese + 3 ore al mese + 3 ore ogni tre mesi.
Si non mi sembra che si debba rinunciare a tutto quello che si vuole fare, si non mi sembra un impegno grande, ma forse mi sbaglio.
Eppure sarebbe semplice segnarsi tali occasioni sulla propria agenda e tenerle strette al proprio cuore.
Sentire il piacere, il gusto di esserci perché è magari una bella cosa ritrovarsi, passare del tempo insieme a scoprire, parlare, provare, sperimentare, divertirsi….ma la mia visione del mondo non conta, sono solo un illuso.
Come il dare per scontata la condivisione, quel spontaneo desiderio di condividere con chi conosciamo qualche cosa che ci piace, che riteniamo significativo, che riteniamo possa giovare anche ad altri, estendendo così la conoscenza di quello che la associazione fa…ed invece…non è così.
Capisco che le nostre iniziative non sono occasioni per “passare il tempo” o ludiche tipo sagre con bancarelle e l’onnipresente banchetto di wurster, crauti e birra.
Per l’amor del cielo, nulla di male , anzi, ce ne sono talmente tante.
Come sono tante le occasioni “irrinunciabili” come andare al cinema, a qualche spettacolo, a…..quello che volete, ma che a pensarci bene alla fine sono sempre le stesse cose, quelle abitudini che alla fine ci fanno trovare impreparati, passivi al nuovo, al diverso.
E’ sempre stato il mio sogno riuscire a fare spendere alla gente un pò del loro tempo per parlare in modo approfondito di alcune cose che sembrano importanti.
La maggior parte del tempo tutti hanno una tale fretta che non trovano neanche un attimo per parlarne.
La conseguenza è una specie di superficialità quotidiana senza fine, una monotonia che le persone scoprono anni dopo, quando è stroppo tardi per tutto anche per rammaricarsi di tutto il tempo passato in cose di nessuna importanza per la loro esistenza, liquidando alla fine il tutto con una rassegnata alzata di spalle, un fa niente, come se non si trattasse della propria vita.
Il nostro tempo non è infinito, ciascuno di noi non esiste che per un breve intervallo di tempo, e in tale intervallo può esplorare solo una minima parte di ciò che è l’intero universo.
Vivendo in questo mondo sconfinato che può essere ora amichevole ora crudele, gli uomini si pongono una moltitudine di interrogativi . Come possiamo comprendere il mondo in cui ci troviamo? Quale è la natura della realtà? Che origine ha tutto questo? L’universo ha avuto bisogno di un creatore? Perché c’è qualcosa invece di nulla? Perché esistiamo?
La maggior parte delle persone non dedica molto tempo a preoccuparsi di simili questioni, ma quasi tutti di tanto in tanto ci pensiamo.
Viviamo in una epoca di grande confusione e sconvolgimenti sociali, immersi nella turbolenza del progresso tecnologico. Alcuni hanno reagito attaccandosi alle loro credenze religiose come ad una sorta di punto fermo in mezzo a tanti mutamenti, e ciò contribuisce a spiegare in parte l’affermarsi del fondamentalismo, la non accettazione dell’altro, la non accettazione di altre visioni dell’esistenza.
Alcuni sono inclini a vedere dove li porterà la marea del cambiamento. Per questi ultimi, i limiti delle convinzioni personali costituiscono un’ulteriore sfida da affrontare e vincere.
Il pianeta, l’universo e la conoscenza sono assai più grandi di tutti noi. In tale contesto, le nostre lotte e preoccupazioni quotidiane appaiono fondamentalmente effimere e transitorie, per quanto importanti possano sembrarci al momento presente, averne consapevolezza è certamente uno dei primo obiettivi che ognuno di noi dovrebbe porsi nella vita.
Ecco questo è lo scopo che si prefigge quello che vorremmo fare e che facciamo nella associazione e attraverso l’associazione.
Ma non è semplice ne facile in una società dove tutto può essere commercializzato, in una società in cui anche l’appagamento della sete spirituale diventa un bene economico e non si può fare a meno di pensare che spiritualità e trasformazione possano essere acquistati nei seminari del fine settimana o acquistando un libro o mettendosi nella mani di un santone. Santoni, divulgatori, guru, praticanti di channelling, sensitivi, terapisti delle vite anteriori e individui spinti da interesse personale spesso banalizzano idee realmente importanti attirando la derisione del grande pubblico, svilendo temi fondamentali che meritano senza dubbio un trattamento migliore.
L’obiettivo primario di quello che facciamo e che vorremmo fare deve essere quello di fornire autentiche prospettive per una vita sostenibile cercando di dare un senso alla nostra esistenza sulla Terra.
Cosa potrebbe esservi di più importante?
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