martedì 22 agosto 2017

RELIGIONI GIOCHI VIRTUALI



UN FUTURO VIRTUALE
Un affascinante riflessione di Yuval Noah Harari sul The Guardian, Regno Unito, sulla Religione

Mano a mano che l'intelligenza artificiale si svilupperà prenderà il posto dell'uomo nel mondo del lavoro e molti mestieri potrebbero sparire nel volgere di qualche anno. Probabilmente nasceranno nuove professioni ma questi lavori richiederanno competenza, molta creatività e flessibilità e non è detto che un tassista disoccupato o un agente assicurativo saranno in grado di reinventarsi come " designer di mondi virtuali". e anche se riuscissero......

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in qualche modo a riciclarsi, la velocità del progresso è tale che nel giro di altri 10 anni dovranno reinventarsi un altro lavoro. Il problema fondamentale non è creare nuovi mestieri ma nuovi mestieri che gli esseri umani siamo in grado di fare meglio degli algoritmi. Di conseguenza entro il 2050 emergerà una nuova classe di persone: la classe inutile. Persone non solo disoccupate ma inoccupabili.
A questo punto il vero problema sarà come tenere le masse occupate ed appagate.
Una risposta potrebbe essere " giocherà ai videogiochi ".
Le persone economicamente superflue trascorreranno sempre più tempo all'interno di mondi virtuali tridimensionali capaci di dargli molte più emozioni, molto più coinvolgenti di quello che sarà il loro
"mondo reale".
Se ci pensiamo bene è una soluzione antichissima. da migliaia di anni miliardi di persone trovano un significato nei giochi di realtà virtuale, che in passato si chiamavano "religioni".
Cos'altro è la religione se non una grande partita virtuale giocata da milioni di persone ?
L'Islam e il cristianesimo s'inventano una serie di "leggi" immaginarie come non mangiare carne di maiale, ripetere le stesse preghiere un numero prestabilito di volte al giorno, non fare sesso con persone del vostro sesso e così via.
Queste leggi esistono solo nell'immaginazione dell'uomo.Nessuna legge naturale impone la ripetizione di formule magiche ne proibisce l'omosessualità. I mussulmani e di cristiani passano l avita cercando di guadagnare punti al loro gioco di realtà virtuale preferito. se alla fine della vita il giocatore ha totalizzato abbastanza punti, dopo la morte passa al livello successivo, il paradiso.
Come ci mostrano le religioni, la realtà virtuale non ha bisogno di essere chiusa in una scatola. Anzi, può essere sovrapposta alla realtà materiale. In passato questo è avvenuto grazie alla immaginazione dei testi sacri, nel ventunesimo secolo può essere fatto con gli smartphone.
Nel 2050 le persone probabilmente conosceranno giochi virtuali ancora più profondi e creeranno mondi virtuali ancora più complessi.
E la verità? La realtà ?
Vogliamo davvero vivere in un mondo in cui miliardi si persone sono immerse nelle loro fantasie, inseguendo falsi obiettivi e obbedendo a leggi immaginarie? Bé, che ci piaccia o no è il mondo in cui viviamo da migliaia di anni.

Yuval Noah Harari insegna Storia all'Università ebraica di Gesuralemme. Il suo ultimo libro pubblicato in Italia è Homo deus. Breve storia del futuro (Bompiani 2017)

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