sabato 25 giugno 2016

Everyman

Il senso della vita per Philip Roth, giornalista , 2 premi Pulitzer
Inizio del libro

Intorno alla fossa, nel cimitero in rovina, c'erano alcuni dei suoi ex colleghi pubblicitari di New York, che ricordavano la sua energia e la sua originalità e che dissero alla figlia, Nancy, che era stato un piacere lavorare con lui.C'erano anche delle persone venute su in macchina da Starfisch Beach, il villaggio residenziale di pensionati sulla costa del New Jersey dove si era trasferito dal 2001, gli anziani ai quali fino a poco tempo prima aveva dato lezioni di pittura (...)
Prima dell'intervento alla carotide destra fa visita in cimitero alla riesumazione delle ossa dei suoi genitori
Non aveva l'impressione di fingere. Non stava cercando di fare in modo che qualcosa si avverasse. Questa era la verità, l'intenso rapporto che aveva con quelle ossa.
Sua madre era morta ad 81 anni, suo padre a 90. Ad alta voce disse a loro:- Ho 71 anni. Il vostro ragazzo ha 71 anni.- Bene. Hai vissuto,-rispose sua madre, e suo padre disse:- Voltati indietro ed espia le colpe che puoi espiare, e con quello che ti resta tira avanti meglio che puoi.
Non poteva andare via. La tenerezza che sentiva era incontrollabile. Come il desiderio irresistibile che fossero ancora tutti vivi. E ch etutto potesse ricominciare da capo (...)
Ultima pagina del libro
Un mercoledì mattina di buon ora andò a farsi operare alla carotide destra. La procedura era esattamente la stessa dell'intervento alla carotide sinistra. Aspettò il suo turno in anticamera con tutti gli altri pazienti in programma sino a quando non chiamarono il suo nome, e nel camice leggerissimo e nelle pantofole di carta venne accompagnato in sala operatoria da un' infermiera. Questa volta, quando l'anestesista mascherato gli chiese se voleva l'anestesia locale o generale, scelse l'anestesia generale, per rendere l'operazione più sopportabile della prima volta.
Le parole pronunciate dalle ossa lo facevano sentire allegro ed indistruttibile. Così pure il sudato controllo dei suoi pensieri più cupi. Nulla poteva estinguere la vitalità di quel ragazzo dal corpo liscio come un piccolo siluro che un tempo, arrivato a cento metri dalla costa nell'oceano tempestoso, si lasciava portare a riva dai cavalloni dell'Atlantico. Oh, che abbandono, e che odore d'acqua salata e che sole cocente! La luce del giorno pensò, penetrava dappertutto, estati piene di quella luce dardeggiante da un mare sempre in moto, un tesoro visivo così vasto e prezioso. Perse conoscenza sentendosi tutt'altro che abbattuto, tutt'altro che condannato, ancora una volta impaziente di realizzare i propri sogni, ma ciò nonostante non si svegliò più. Arresto cardiaco. Non esisteva più, era stato liberato dal peso di esistere, era entrato nel nulla senza nemmeno saperlo. Proprio come aveva temuto dal principio.

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