domenica 22 ottobre 2017
METTIAMO GLI OCCHIALI
Un senato virtuale incombe sul mondo. Nessun popolo lo ha eletto, non vi è stata alcuna votazione democratica in alcun parlamento.
Si tratta unicamente i un consesso di oligarchi che si sono autonominati in base al censo ed alla classe sociale. E’ composto da membri privilegiati dell’elite affaristico-finanziaria americana ed occidentale, e nella propria “costituzione” contempla solo due articoli. Il primo dice” la nostra è una società fondata sul profitto” e il secondo, preso a prestito dalla fattoria degli animali di Orwell “ tutti gli uomini sono uguali , ma i ricchi sono più uguali degli altri”.
Per Noam Komsky, uno dei più eminenti intellettuali e linguisti contemporanei, docente del prestigioso MIT Massachusetts Institute of Technology di Boston, su questi due semplici assiomi si regge il neoliberismo economico che, in nome della globalizzazione dei mercati, aspira a trasformare il mondo in una immensa fabbrica di profitti a beneficio di una ristretta cerchia di eletti.
In un film del regista John Carpenter "Essi vivono". Il protagonista, un disoccupato in un'America del futuro lacerata da devastanti conflitti sociali, trova per caso un paio di occhiali magici che gli permettono , con suo grande stupore, di scoprire la realtà vera, dominata da messaggi subliminali del tipo "Compra! Consuma! Obbedisci!" e di opporsi a una invasione di alieni dalle apparenti fattezze umane che, attraverso la conquista del potere politico ed economico, intendono dominare il mondo sfruttando il resto dell'umanità povera ed emarginata.
Alieni a parte, dalla celluloide alla realtà il passo sembra breve se, come invita a fare Chomsky, consideriamo il crescente divario economico tra Sud e Nord del mondo,l’impoverimento di larghi strati della popolazione nei paesi ricchi, con un conseguente aumento della violenza e della criminalità dovuto alla disintegrazione del tessuto sociale e la minaccia ecologica rappresentata dallo sfruttamento indiscriminato dell’ambiente e delle risorse naturali.
Forte di questa consapevolezza, Chomsky ci offre la possibilità di indossare gli stessi occhiali “magici” per rivelare gli inganni e le menzogne perpetrati quotidianamente dai media, dai grandi conglomerati finanziari, da governi apparentemente democratici ma in realtà dominati dalle politiche economiche delle classi privilegiate e dalle corporation.
L’obiettivo di questo sistema appare chiaro: attraverso la tanto acclamata interattività dei mezzi di comunicazione, comprese le nuove autostrade informatiche, bisogna garantire alla gente l’illusione di avere una parte nei processi decisionali della società, mentre in realtà si mira a creare una massa di docili e disciplinati consumatori, di spettatori della politica, relegati a un ruolo sempre più passivo.
In sostanza ciò che vien chiamato capitalismo si è trasformato in un sistema di mercantilismo corporativo, le leggi di mercato valgono per i poveri, i ricchi seguono le loro, con grandi e incalcolabili tirannie private, strutturate come i peggiori sistemi totalitari della storia, che esercitano un vasto controllo sull’economia, il sistema di governo, la vita sociale e culturale e che operano in cooperazione con potenti stati che intervengono massicciamente nell’economia domestica e nella società internazionale.
E’ dunque in questa ottica che il Senato virtuale dei ricchi oligarchi, nato con la liberalizzazione finanziaria, caldeggia l’introduzione di riforme spacciate come “sane ricette per una buona economia” che si traducono in precarietà, assenza di ogni forma di tutela per i lavoratori e piena libertà di licenziare.
martedì 22 agosto 2017
RELIGIONI GIOCHI VIRTUALI
Un affascinante riflessione di Yuval Noah Harari sul The Guardian, Regno Unito, sulla Religione
Mano a mano che l'intelligenza artificiale si svilupperà prenderà il posto dell'uomo nel mondo del lavoro e molti mestieri potrebbero sparire nel volgere di qualche anno. Probabilmente nasceranno nuove professioni ma questi lavori richiederanno competenza, molta creatività e flessibilità e non è detto che un tassista disoccupato o un agente assicurativo saranno in grado di reinventarsi come " designer di mondi virtuali". e anche se riuscissero......
CONTINUA DA QUI
in qualche modo a riciclarsi, la velocità del progresso è tale che nel giro di altri 10 anni dovranno reinventarsi un altro lavoro. Il problema fondamentale non è creare nuovi mestieri ma nuovi mestieri che gli esseri umani siamo in grado di fare meglio degli algoritmi. Di conseguenza entro il 2050 emergerà una nuova classe di persone: la classe inutile. Persone non solo disoccupate ma inoccupabili.
A questo punto il vero problema sarà come tenere le masse occupate ed appagate.
Una risposta potrebbe essere " giocherà ai videogiochi ".
Le persone economicamente superflue trascorreranno sempre più tempo all'interno di mondi virtuali tridimensionali capaci di dargli molte più emozioni, molto più coinvolgenti di quello che sarà il loro
"mondo reale".
Se ci pensiamo bene è una soluzione antichissima. da migliaia di anni miliardi di persone trovano un significato nei giochi di realtà virtuale, che in passato si chiamavano "religioni".
Cos'altro è la religione se non una grande partita virtuale giocata da milioni di persone ?
L'Islam e il cristianesimo s'inventano una serie di "leggi" immaginarie come non mangiare carne di maiale, ripetere le stesse preghiere un numero prestabilito di volte al giorno, non fare sesso con persone del vostro sesso e così via.
Queste leggi esistono solo nell'immaginazione dell'uomo.Nessuna legge naturale impone la ripetizione di formule magiche ne proibisce l'omosessualità. I mussulmani e di cristiani passano l avita cercando di guadagnare punti al loro gioco di realtà virtuale preferito. se alla fine della vita il giocatore ha totalizzato abbastanza punti, dopo la morte passa al livello successivo, il paradiso.
Come ci mostrano le religioni, la realtà virtuale non ha bisogno di essere chiusa in una scatola. Anzi, può essere sovrapposta alla realtà materiale. In passato questo è avvenuto grazie alla immaginazione dei testi sacri, nel ventunesimo secolo può essere fatto con gli smartphone.
Nel 2050 le persone probabilmente conosceranno giochi virtuali ancora più profondi e creeranno mondi virtuali ancora più complessi.
E la verità? La realtà ?
Vogliamo davvero vivere in un mondo in cui miliardi si persone sono immerse nelle loro fantasie, inseguendo falsi obiettivi e obbedendo a leggi immaginarie? Bé, che ci piaccia o no è il mondo in cui viviamo da migliaia di anni.
Yuval Noah Harari insegna Storia all'Università ebraica di Gesuralemme. Il suo ultimo libro pubblicato in Italia è Homo deus. Breve storia del futuro (Bompiani 2017)
L'Islam e il cristianesimo s'inventano una serie di "leggi" immaginarie come non mangiare carne di maiale, ripetere le stesse preghiere un numero prestabilito di volte al giorno, non fare sesso con persone del vostro sesso e così via.
Queste leggi esistono solo nell'immaginazione dell'uomo.Nessuna legge naturale impone la ripetizione di formule magiche ne proibisce l'omosessualità. I mussulmani e di cristiani passano l avita cercando di guadagnare punti al loro gioco di realtà virtuale preferito. se alla fine della vita il giocatore ha totalizzato abbastanza punti, dopo la morte passa al livello successivo, il paradiso.
Come ci mostrano le religioni, la realtà virtuale non ha bisogno di essere chiusa in una scatola. Anzi, può essere sovrapposta alla realtà materiale. In passato questo è avvenuto grazie alla immaginazione dei testi sacri, nel ventunesimo secolo può essere fatto con gli smartphone.
Nel 2050 le persone probabilmente conosceranno giochi virtuali ancora più profondi e creeranno mondi virtuali ancora più complessi.
E la verità? La realtà ?
Vogliamo davvero vivere in un mondo in cui miliardi si persone sono immerse nelle loro fantasie, inseguendo falsi obiettivi e obbedendo a leggi immaginarie? Bé, che ci piaccia o no è il mondo in cui viviamo da migliaia di anni.
Yuval Noah Harari insegna Storia all'Università ebraica di Gesuralemme. Il suo ultimo libro pubblicato in Italia è Homo deus. Breve storia del futuro (Bompiani 2017)
martedì 4 luglio 2017
Autodeterminazione Aborigeni
Il 24 Maggio centinaia di leader aborigeni si sono incontrati a Uluru per discutere di come ottenere il riconoscimento dei popoli indigeni nella costituzione australiana.
venerdì 9 giugno 2017
Sapere per Essere
Tutti siamo consapevoli che "sapere" serve ad “essere”
consapevoli e preparati nel fare le cose nel modo giusto, diversamente si perde
solo tempo, si fanno male o peggio, in modo dannoso.
Oggi la superficialità è diventata un sistema di vita. La causa non è
"la nostra cattiva volontà" ma la tecnologia che ci mette "a
portata di mano" la possibilità di accedere al “sapere globale" e
quindi il "tanto lo posso andare a vedere quando voglio" diventa l'
alibi per non farlo mai e continuare a saltellare da un palo su una frasca,
capendo fischio per fiasco.
Sappiamo bene che dovremmo essere “l'oggetto della nostra attenzione” ma la
nostra attenzione ci viene “rubata” da una infinità di banalità. Ma a cosa e
come dovremmo veramente dedicare la nostra attenzione? Tralasciando termini
"olistici" oramai logori e banalizzati dal troppo uso, parlerò di ciò
che in psicologia viene definito “Autorealizzazione”.
Il non realizzarsi ha come conseguenza la Nevrosi a vari livelli e gli effetti
sono lì, tutti i giorni, davanti ai
nostri occhi. Ma anche noi stessi non pensiamo di esserne immuni, la nevrosi è quel
"rumore di fondo" conseguenza del vivere in modo
"automatico", quel sottile senso di
depressione causato della sensazione
di essere impotenti di spezzare il circolo vizioso che è diventata la nostra
vita.
In Natura la mediocrità non esiste, tutto ciò che di essa è manifesto, è
spettacolare e splendido, sia una montagna o un minuscolo insetto. In entrambe essi
vi è la splendida complessità e perfezione della natura, come in una ologramma
in cui anche il più piccolo frammento conserva tutte le caratteristiche
dell’intero.
Solo a noi, che abbiamo la facoltà di essere artefici della nostra miseria
o del nostro splendore, scegliamo la mediocrità.
Realizzarsi è quindi importante per vivere una vita significativa.
La persona realizzata è dunque una persona sana perché soddisfatta della
sua vita, grata e gratificata da ciò che può fare. E’ contenta di ciò che ha e
non è avvelenata dal pensiero di ciò che non possiede. Non è perfetta ma si
accetta per ciò che è. E’ una persona che ama e si fa amare. E’ una persona che
accoglie, che vede la bellezza che la circonda. E’ una persona in comunione con il mondo, ma autonoma nel
pensiero e nell’azione, capace di vivere in modo creativo. Un individuo
realizzato è una persona compiuta ed appagata perché è riuscita ad accettare i
suoi bisogni, ha sfruttato la motivazione che sentiva e si è avviata verso la
strada della realizzazione personale, per dar vita al meraviglioso e
irripetibile progetto di se stessa.
E’ quindi tua la scelta, noi con le nostre iniziative possiamo essere solo
una opportunità, cercare di avvicinarti
alle cose che contano per il miglioramento della tua qualità del fare e
dell’essere, dare strumenti concreti sul come lavorare sulla propria
autorealizzazione, poi è tua la responsabilità di rimanere mediocre oppure
vivere la vita con uno scopo.
Concludo con una frase di uno dei padri della psicologia Umanistica e
Transpersonale lo psicologo A. Maslow “ Non si può scegliere saggiamente un
modo di vivere, se non si ha il coraggio di ascoltare se stessi il proprio sé,
in ogni istante della esistenza”
mercoledì 7 giugno 2017
Solo bagaglio a mano
Solo ottantasette pagine. Il perchè è nel libro: solo bagaglio a mano. Da intendere come "fare a meno di ciò che non serve".
Quando si scrive, evidentemente quando si viaggia, ma soprattutto nella vita di tutti i giorni.
In conclusione ? Più lasciamo andare il superfluo, più procediamo con i "senza", scrive, e più siamo leggeri e liberi accogliamo il nuovo, l'avventura.
Perdere diventa una ricchezza.
Da pensarci la prossima volta che si parte per qualsiasi destinazione e si prepara la valigia.
di Gabriele Romagnoli
Feltrinelli editore
Quando si scrive, evidentemente quando si viaggia, ma soprattutto nella vita di tutti i giorni.
In conclusione ? Più lasciamo andare il superfluo, più procediamo con i "senza", scrive, e più siamo leggeri e liberi accogliamo il nuovo, l'avventura.
Perdere diventa una ricchezza.
Da pensarci la prossima volta che si parte per qualsiasi destinazione e si prepara la valigia.
di Gabriele Romagnoli
Feltrinelli editore
domenica 21 maggio 2017
Le menzogne del WEB
Charles Seife è un giornalista scientifico statunitense bravo a spiegare fenomeni complicati.
Questo suo ultimo libro è qualche cosa di più di un divertente antologia di bufale della rete , perché illumina alcuni aspetti di un passaggio che negli ultimi decenni ha cambiato il modo di interagire con il mondo: dalla informazione stampata a quella digitale.
L'aspetto più conosciuto è che i nuovi mezzi di informazione hanno favorito la comparsa di entità false - notizie ma anche persone e cosietà commerciali - che ancora tendiamo, di prima impressione, a considerare vere, ma ch enon lo sono.
Il cambiamento più rilevante, tuttavia è stato di natura economica: da merce rara e costosa l'informazione è diventata una merce producibile a bassi costi e gratuita , con due conseguenze.
la prima riguarda i fruitori: la moltiplicazione di informazioni scadenti o copiate o false crea un " rumore di fondo" che, coprendo le informazioni originali e di buona qualità, rende difficile trovare ciò che si vuole.
La seconda riguarda i produttori di informazioni che non potendola più vendere cercano altri sistemi per guadagnarci: non solo pubblicità, ma truffe ai lettori e sistemi per aumentare i contatti al proprio sito ( giochini che creano dipendenza o titoli fatti apposta per essere indicizzati dai motori di ricerca) e contribuiscono all'aumento di quel rumore. Bisogna imparare a distinguerlo, e questo libro aiuta a farlo
Giuliano Milani
Questo suo ultimo libro è qualche cosa di più di un divertente antologia di bufale della rete , perché illumina alcuni aspetti di un passaggio che negli ultimi decenni ha cambiato il modo di interagire con il mondo: dalla informazione stampata a quella digitale.
L'aspetto più conosciuto è che i nuovi mezzi di informazione hanno favorito la comparsa di entità false - notizie ma anche persone e cosietà commerciali - che ancora tendiamo, di prima impressione, a considerare vere, ma ch enon lo sono.
Il cambiamento più rilevante, tuttavia è stato di natura economica: da merce rara e costosa l'informazione è diventata una merce producibile a bassi costi e gratuita , con due conseguenze.
la prima riguarda i fruitori: la moltiplicazione di informazioni scadenti o copiate o false crea un " rumore di fondo" che, coprendo le informazioni originali e di buona qualità, rende difficile trovare ciò che si vuole.
La seconda riguarda i produttori di informazioni che non potendola più vendere cercano altri sistemi per guadagnarci: non solo pubblicità, ma truffe ai lettori e sistemi per aumentare i contatti al proprio sito ( giochini che creano dipendenza o titoli fatti apposta per essere indicizzati dai motori di ricerca) e contribuiscono all'aumento di quel rumore. Bisogna imparare a distinguerlo, e questo libro aiuta a farlo
Giuliano Milani
L'olio di palma
Ad aprile
l’Unione Europea ha approvato una risoluzione che vieta l’uso di oli vegetali
generati in maniera non sostenibile tra cui l’olio di palma. La decisione è
stata presa non perché fosse nocivo nella alimentazione umana ma per il grave
danno ambientale causato dello sfruttamento del suolo da parte di tutte le
monoculture. Ma non solo, la deforestazione e l’inquinamento dovuto agli
incendi che sono illegalmente appiccati dai produttori di monoculture per
aumentare gli spazi produttivi, che arrecano gravi danni alla salute.
Indonesia,
Malesia e Thailandia hanno deciso di battersi contro la messa al bando
dell’olio di palma perché rischia di colpire uno dei loro principali prodotti
di esportazione, un settore in cui sono impiegati milioni di lavoratori.
Indonesia e Malesia invieranno una missione per cercare un compromesso con i
funzionari europei.
maggio 2017
maggio 2017
L'antidepressivo Sciamanico
L’ayahuasca,
un infuso allucinogeno usato da secoli in Sudamerica nei riti sciamanici,
allevia i sintomi della DEPRESSIONE.
E’ quanto emerge dal primo studio clinico
su una trentina di persone con depressione resistente ai farmaci. A distanza di
sette giorni, scrive bioRxiv, il 64 % dei pazienti trattati con l’ayahuasca ha
dichiarato un miglioramento dei sintomi, contro il 27 % di
chi aveva ricevuto un placebo.
Nel mondo 322 milioni di persone soffrono di
depressione, 80% vive in paesi con il reddito medio e medio basso.
maggio 2017
maggio 2017
giovedì 18 maggio 2017
Sentinelle Religiose
Tra linciaggi degli indiani che mangiano carne bovina e gli omicidi dei pachistani accusati di blasfemia, la violenza a sfondo religioso sta dilagando in India e Pakistan, spesso aiutata dalle autorità.
Ali Malik, DailyO, India
maggio 2017
Ali Malik, DailyO, India
maggio 2017
lunedì 1 maggio 2017
La Formula della Felicità
Seligman ha sintetizzato le considerazioni sulle emozioni positive in una vera e propria formula, da lui definita Formula della Felicità, per cui
H = S + C + V
Dove per H si intende il livello di felicità stabile o permanente ( happiness in inglese ). Per incrementare H si può quindi agire su ciascuno dei fattori che la compongono che sono :
S la quota fissa ovvero quello che è scritto nel nostro patrimonio genetico e che ci predispono al sorriso piuttosto che ai pensieri cupi, è l’unico elemento della serie su cui non abbiamo nessun potere e che va accolto ed accettato come tale.
C sono le circostanze ed hanno una natura differente, infatti, talvolta, per stare meglio, possiamo modificare il contesto in cui ci troviamo, magari attuando determinate scelte piuttosto che altre, cambiare un lavoro, conoscere persone nuove, incominciare a svolgere una attività sportiva. Ma il controllo delle circostanze non è mai completo e globale, e ci sono situazioni in cui siamo impotenti o i nostri margini di scelta limitati.
Il terzo elemento della serie V ovvero il controllo volontario, è il fattore in cui vi è il più ampio spazio di manovra. E che può configurarsi come molla per innescare un processo di reazioni positive. Nel momento in cui riusciamo ad essere bendisposti rispetto a ciò che ci circonda, attiveremo verosimilmente delle risposte positive e dei comportamenti che, a loro volta, alimenteranno il nostro senso di benessere, rendendoci maggiormente socievoli, allegri e produttivi.
Martin Seligman.
nasce nel 1942 negli Stati Uniti.Nel 1964 si laurea in filosofia a Princeton, nel 1967 consegue il dottorato in psicologia alla Pennsylvania University e vince l'Early Career Award della American Psychological Association.Tralascio gli innumerevoli riconoscimenti accademici per concludere che nel 1995 viene eletto presidente della American Psychological Association, nel 2003 istituisce il programma Master of Applied Positive Psychology all'Università della Pennsylvania. Autore di innumerevoli testi sulla psicologia positiva e sua è la Formula della Felicità.
H = S + C + V
Dove per H si intende il livello di felicità stabile o permanente ( happiness in inglese ). Per incrementare H si può quindi agire su ciascuno dei fattori che la compongono che sono :
S la quota fissa ovvero quello che è scritto nel nostro patrimonio genetico e che ci predispono al sorriso piuttosto che ai pensieri cupi, è l’unico elemento della serie su cui non abbiamo nessun potere e che va accolto ed accettato come tale.
C sono le circostanze ed hanno una natura differente, infatti, talvolta, per stare meglio, possiamo modificare il contesto in cui ci troviamo, magari attuando determinate scelte piuttosto che altre, cambiare un lavoro, conoscere persone nuove, incominciare a svolgere una attività sportiva. Ma il controllo delle circostanze non è mai completo e globale, e ci sono situazioni in cui siamo impotenti o i nostri margini di scelta limitati.
Il terzo elemento della serie V ovvero il controllo volontario, è il fattore in cui vi è il più ampio spazio di manovra. E che può configurarsi come molla per innescare un processo di reazioni positive. Nel momento in cui riusciamo ad essere bendisposti rispetto a ciò che ci circonda, attiveremo verosimilmente delle risposte positive e dei comportamenti che, a loro volta, alimenteranno il nostro senso di benessere, rendendoci maggiormente socievoli, allegri e produttivi.
Martin Seligman.
nasce nel 1942 negli Stati Uniti.Nel 1964 si laurea in filosofia a Princeton, nel 1967 consegue il dottorato in psicologia alla Pennsylvania University e vince l'Early Career Award della American Psychological Association.Tralascio gli innumerevoli riconoscimenti accademici per concludere che nel 1995 viene eletto presidente della American Psychological Association, nel 2003 istituisce il programma Master of Applied Positive Psychology all'Università della Pennsylvania. Autore di innumerevoli testi sulla psicologia positiva e sua è la Formula della Felicità.
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