Tutti siamo consapevoli che "sapere" serve ad “essere”
consapevoli e preparati nel fare le cose nel modo giusto, diversamente si perde
solo tempo, si fanno male o peggio, in modo dannoso.
Oggi la superficialità è diventata un sistema di vita. La causa non è
"la nostra cattiva volontà" ma la tecnologia che ci mette "a
portata di mano" la possibilità di accedere al “sapere globale" e
quindi il "tanto lo posso andare a vedere quando voglio" diventa l'
alibi per non farlo mai e continuare a saltellare da un palo su una frasca,
capendo fischio per fiasco.
Sappiamo bene che dovremmo essere “l'oggetto della nostra attenzione” ma la
nostra attenzione ci viene “rubata” da una infinità di banalità. Ma a cosa e
come dovremmo veramente dedicare la nostra attenzione? Tralasciando termini
"olistici" oramai logori e banalizzati dal troppo uso, parlerò di ciò
che in psicologia viene definito “Autorealizzazione”.
Il non realizzarsi ha come conseguenza la Nevrosi a vari livelli e gli effetti
sono lì, tutti i giorni, davanti ai
nostri occhi. Ma anche noi stessi non pensiamo di esserne immuni, la nevrosi è quel
"rumore di fondo" conseguenza del vivere in modo
"automatico", quel sottile senso di
depressione causato della sensazione
di essere impotenti di spezzare il circolo vizioso che è diventata la nostra
vita.
In Natura la mediocrità non esiste, tutto ciò che di essa è manifesto, è
spettacolare e splendido, sia una montagna o un minuscolo insetto. In entrambe essi
vi è la splendida complessità e perfezione della natura, come in una ologramma
in cui anche il più piccolo frammento conserva tutte le caratteristiche
dell’intero.
Solo a noi, che abbiamo la facoltà di essere artefici della nostra miseria
o del nostro splendore, scegliamo la mediocrità.
Realizzarsi è quindi importante per vivere una vita significativa.
La persona realizzata è dunque una persona sana perché soddisfatta della
sua vita, grata e gratificata da ciò che può fare. E’ contenta di ciò che ha e
non è avvelenata dal pensiero di ciò che non possiede. Non è perfetta ma si
accetta per ciò che è. E’ una persona che ama e si fa amare. E’ una persona che
accoglie, che vede la bellezza che la circonda. E’ una persona in comunione con il mondo, ma autonoma nel
pensiero e nell’azione, capace di vivere in modo creativo. Un individuo
realizzato è una persona compiuta ed appagata perché è riuscita ad accettare i
suoi bisogni, ha sfruttato la motivazione che sentiva e si è avviata verso la
strada della realizzazione personale, per dar vita al meraviglioso e
irripetibile progetto di se stessa.
E’ quindi tua la scelta, noi con le nostre iniziative possiamo essere solo
una opportunità, cercare di avvicinarti
alle cose che contano per il miglioramento della tua qualità del fare e
dell’essere, dare strumenti concreti sul come lavorare sulla propria
autorealizzazione, poi è tua la responsabilità di rimanere mediocre oppure
vivere la vita con uno scopo.
Concludo con una frase di uno dei padri della psicologia Umanistica e
Transpersonale lo psicologo A. Maslow “ Non si può scegliere saggiamente un
modo di vivere, se non si ha il coraggio di ascoltare se stessi il proprio sé,
in ogni istante della esistenza”
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