giovedì 17 dicembre 2020

FALSIFICAZIONE DELLA REALTA

 




Oltre la siepe ...l'infinito

sviluppo dell'introduzione

La questione direttamente legata alla realtà soggettiva ed quelle “create” dall’uomo: la “realtà virtuale” e la “realtà potenziata” è la FALSIFICAZIONE. Questo problema investe ogni ambito, non solo quello giornalistico, ma anche quello scientifico, sociale, umano fino a quello della propria intimità personale. La falsificazione è il peccato che avviene perseguendo il male, e il suo risultato è la morte. Non necessariamente fisica ma soprattutto Spirituale: l’incapacità di distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato; non instaurare il corretto collegamento tra le cose; l’ immobilità; il rifiuti di accettare l’esistenza di una realtà oggettiva, a noi preclusa.

Riassumiamo quanto anticipato su Radio Onde Furlane il 17 dicembre; nel corso della nostra vita tendiamo giustamente a considerare che le nostre percezioni – la vista, l’udito, il tatto, il gusto, l’olfatto – forniscano un ritratto accurato del mondo reale. Ma se ci fermiamo a riflettere o quando veniamo ingannati da qualche forma di illusione, ci accorgiamo che quel che percepiamo “non è direttamente il mondo bensì l’interpretazione che ne dà il nostro cervello – una sorta di simulazione interna della realtà esteriore”. Nondimeno, riteniamo la nostra simulazione ragionevolmente affidabile. Se non lo fosse, l’evoluzione ci avrebbe già spazzati via. La realtà assoluta è fuori della nostra portata, ma di certo i nostri sensi ci forniscono un buon quadro di che cosa si tratti davvero. Può sembrare tutto molto complicato come in effetti lo è ma possiamo semplificarlo ritornando nel quotidiano e scoprire cosa effettivamente ci rimane di straordinariamente umano; quella facoltà della mente umana in grado di creare immagini, di rappresentarsi a cose e fatti corrispondenti o no a una realtà, LA FANTASIA.

E’ con la fantasia che possiamo andare oltre il mondo della apparenza e far si che tutto sia possibile, anche l’impossibile. E’ un “posto” in cui il tempo, il sotto, il sopra, il peso, le misure non hanno ne senso ne condizionamenti fisici, insomma è quel luogo dove probabilmente risiede la nostra Anima,
 
quella che, nell’accezione più generica, come del resto nella coscienza comune, è il principio vitale dell’uomo, di cui costituisce la parte immateriale, che è origine e centro del pensiero, del sentimento, della volontà, della stessa coscienza morale” ( fonte Treccani ).

Ed ecco che se davanti a noi vi è una siepe che nasconde cosa vi sia dietro; con la ragione abbiamo pochissime opzioni mentre con la Fantasia abbiamo l’Infinito.
Ma la fantasia deve essere la mia, perché rappresenta ciò che io sono, (come espresso per anima) , perdere questa capacità di “immaginare l’inimmaginabile” a modo nostro, è l’ultimo gradino del processo di disumanizzazione perseguito attraverso le immagini trasmesse attraverso gli schermi di Tv, smartphone o chissà quali altri strumenti che “l’ homus tecnologicus” studierà. Immagini che piano piano stanno atrofizzando la capacità di avere una nostra fantasia, distogliere lo sguardo è la strada da seguire per salvarsi da un futuro di alienazione perché la fantasia e l’immaginazione sono quanto più vicino possibile al concetto di Spiritualità ovvero 

“dal punto di vista più elementare, essa consiste in una prospettiva secondo cui esiste un livello della realtà, non percepibile coi sensi fisici, situato oltre quello della materia tangibile, dal quale quest'ultima trae vita, intelligenza o, per lo meno, lo scopo di esistere; può anche arrivare ad includere la fede in esseri o poteri soprannaturali (come nella religione), ma sempre con l'accento posto sul valore personale dell'esperienza”( fonte Wikipedia) 

La strada salvifica da seguire è quella di coltivare la nostra parte spirituale e per farlo è opportuno non considerarla come un apprendimento ma piuttosto come un percorso, o cammino spirituale, il tuo percorso il cui inizio è il punto della tua conoscenza da cui incamminarti in un percorso che ti farà scoprire l’obiettivo a cui istintivamente tenderai come ad esempio: un più alto stato di consapevolezza, il raggiungimento della saggezza o una comunione col divino in termini di trascendenza o di immanenza. Se per moltissimi la realtà futura sarà quella dentro uno schermo, che questa non sia la tua, che l’ immagine della realtà sia quella dentro la tua Anima.

Oltre la siepe l'infinito

 


OLTRE LA SIEPE……L’INFINITO.

Visioni di un mondo futuro.

L’importanza  della Spiritualità nella società post-Covid

Introduzione al tema.

La realtà futura rischia di essere quella  trasmessa attraverso schermi di Tv, smartphone o di chissà quali altre “innovazioni” che “homus tecnologicus” studierà.

Davanti ai nostri occhi passeranno visioni di una realtà “confezionata” da qualcuno e per i meccanismi della nostra mente che ci governano questa sarà la realtà, sarà possibile? E cosa possiamo fare per sfuggire a questo terribile futuro?

Il mio gatto, come tutti i gatti,  non ha cognizione dei fatti che lo circondano,  vive istintivamente e per questo rimane  indifferente se vede  in tv altri gatti o del cibo, no queste pubblicità sono fatte per noi.  Ma perché queste cose non hanno effetto su di lui? Interpellato un esperto mi ha spiegato che “se una cosa non ha odore o non miagola, per loro non esiste”.



Ma allora perché per noi, se vediamo immagini di cuccioli o di cibo anche se non sentiamo il profumo o non miagolano ci viene l’acquolina in bocca o ci inteneriamo? Quali sono i meccanismi che si mettono in moto?

Il gatto e gli animali in genere, si relazionano con il mondo attraverso “la contemporaneità dei loro sensi”, se manca qualche cosa allora per loro è incompleta e quindi priva di interesse. Per noi non è così perché andiamo oltre e la mente ricrea l’illusione di ciò che manca.

Anche noi ci relazioniamo con il mondo attraverso i sensi ma non nella loro contemporaneità, a pensarci bene proprio la vista è quello emotivamente meno coinvolgente perché ciò che “vediamo” è solo l’interpretazione che ne dà il nostro cervello – una sorta di simulazione interna della realtà esteriore . Per capire questo meccanismo proviamo a fare un facile esperimento, chiudiamo gli occhi e odoriamo un profumo, ecco che con il pensiero “vedremo” ciò che quel odore risveglia in noi. Oppure il tatto che ci regala fremiti soprattutto chiudendo gli occhi. E già, i sensi ci fanno una visione del mondo “costruita” dal nostro cervello.

Ma se tutto fosse sostituito da una “realtà virtuale” oppure da una “realtà potenziata” cosa mai succederebbe ?

Il tema è più rilevante di quanto a primo approccio possa sembrare ed è un tema quanto mai attuale in questa situazione di distanziamento sociale. L’uomo è un “animale” sociale, ha bisogno dei suoi simili, ha bisogno del contatto umano e non solo, ha bisogno del contatto con l’aria, la pioggia, il bosco, il suolo, i rumori, la vita insomma, ma quella vera.

Privato di tutto questo potrebbe entrare in un processo di disumanizzazione e poi proviamo a chiederci che essere umano sarà, quale mondo e quale società si verranno a creare. Questo scenario è affrontato e discusso da molti sociologi ed esperti da parte nostra cercheremo di capire cosa possiamo fare e come per evitare che questo accada.