mercoledì 27 aprile 2016
I veri problemi
Ma sii sincero, ti sei mai domandato quali siano i veri problemi?
Quelli che ti tormentano, non ti fanno dormire, ci hai mai pensato ?
Beh! Allora preparati ad una sconvolgente verità,
i problemi sono di tre tipi
Quelli che puoi risolvere
beh, una volta risolti cessano di esistere, cessano di disturbarti.
Quelli che non puoi risovere
No, neanche questi sono veri problemi, quelli che ti tormentano, no, perchè alla fine , se non puoi risolverli è del tutto inutile preoccuparsi, tanto con il pensiero non si risolvono.
No, i veri problemi sono quelli che puoi risolvere, che sai come risolvere ma che non fai nulla per farlo e rimangono li e ti tormentano " e si lo so dovrei cambiare lavoro" "dovrei andarmene da qui" "non riesco più a vivere con questa persone che è sbagliata per me"
Eh si i veri problemi sono questi
Quelli che ti tormentano, non ti fanno dormire, ci hai mai pensato ?
Beh! Allora preparati ad una sconvolgente verità,
i problemi sono di tre tipi
Quelli che puoi risolvere
beh, una volta risolti cessano di esistere, cessano di disturbarti.
Quelli che non puoi risovere
No, neanche questi sono veri problemi, quelli che ti tormentano, no, perchè alla fine , se non puoi risolverli è del tutto inutile preoccuparsi, tanto con il pensiero non si risolvono.
No, i veri problemi sono quelli che puoi risolvere, che sai come risolvere ma che non fai nulla per farlo e rimangono li e ti tormentano " e si lo so dovrei cambiare lavoro" "dovrei andarmene da qui" "non riesco più a vivere con questa persone che è sbagliata per me"
Eh si i veri problemi sono questi
Incandescenza
Adesso lo vedo.
Deve essere per via della luce.
Voglio andare fino
alla punta,
tra conifere e ulex in fiore
a salutare l’oceano e more selvatiche.
Sono verdi gli alberi quest’anno
Le malvarose erette
E io, nell’ incandescenza
del cielo.
Tahar Bekri
Poeta tunisino
dalla raccolta “la nostalgia delle rose
selvatiche”
Piccola farfalla
Piccola farfalla,
i tuoi
giochi d'estate
la mia disattenta mano
ha cancellato.
Non sono io una farfalla
come te?
Né sei tu un uomo come mé?
Giacché io danzo e bevo e canto,
finché una
cieca mano
cancellerà il mio volare.
William Blake - Canti dell'esperienza
Tu dici
Tu dici che ami la
pioggia,
ma quando piove apri l'ombrello.
Tu dici che ami il sole,
ma quando
splende cerchi l'ombra.
Tu dici che ami il vento,
ma quando tira chiudi la
porta.
Per questo ho paura quando dici che mi ami.
( W. Shakespeare )
STRUMENTALIZZAZIONI OLISTICHE
Riportiamo qui di seguito bizzarrie di persone dotate di molta fantasia che spacciandosi per operatori del benessere, si inventano improbabili pratiche e tecniche o di loro invenzione o mutuate dal wellness business statunitense.
Art - Counselling
Coaching Animico
Costellazioni Archetipe
Psicofiaba
Art - Counselling
Coaching Animico
Costellazioni Archetipe
Psicofiaba
Il vento non sa leggere
Sul cartello è scritto:
"Non sciupare quei fiori.
Ma per il vento è inutile
non sa leggere
Poesia giapponese
"Non sciupare quei fiori.
Ma per il vento è inutile
non sa leggere
Poesia giapponese
Chi sei ?
Rita Kernn-Larsen
Autoritratto (Conosci te stesso) (Self-Portrait [Know Thyself]), 1937. Olio su tela, 40 x 45 cm. Fondazione Solomon R. Guggenheim, Venezia
Peggy Guggenheim include proprio quest'opera a rappresentare l'artista surrealista danese Kernn-Larsen nella prima mostra surrealista da lei organizzata, nel 1938, presso la sua galleria londinese Guggenheim Jeune. In questo autoritratto dal titolo significativo, Conosci te stesso, la linea automatica si sviluppa a partire dai lineamenti dell'artista andando a inglobare immagini provenienti dall'inconscio, conciliando memoria e sogno. La metamorfosi delle foglie che si trasformano in una bocca è un riferimento al mito della femme-arbre, la donna-albero.
Acqua
Acqua
tanta acqua
mi sgorga nelle vene
e non una barca.
Nel mio cuore un mare
e una folla di annegati
Wadih Saadeh
tanta acqua
mi sgorga nelle vene
e non una barca.
Nel mio cuore un mare
e una folla di annegati
Wadih Saadeh
sabato 23 aprile 2016
ESALEN - Dove e quando ha avuto vita il concetto OLISTICO in Occidente
L’Esalen Institute, dal nome della tribù di nativi americani che un tempo abitavano la costa californiana di Big Sur, era conosciuto semplicemente come Slate’s Hot Springs.
La terra venne acquistata nel 1910 da Henry Murphy, un medico di Salinas, che vi costruì la dimora, oggi nota come Big House, per trascorrervi le vacanze.
Per qualche tempo la proprietà languì in uno stato di abbandono, sino a quando, nel 1962, Michael, figlio del dottor Murphy e Richard Price, un entusiasta dello Zen, si recarono ad esaminarla.
Insieme ebbero l’idea di destinare la residenza ed i terreni a diventare un luogo di incontro per la conoscenza, condivisione e diffusione delle diverse Tradizioni Spirituali e la Esplorazionedella Consapevolezza. Filosofi, scrittori, mistici e visionari avrebbero potuto venire qui per confrontarsi, insegnare ciò che sapevano e condividere le loro esperienze.
Il progetto ebbe conseguenze di vasta portata per lo sviluppo e la diffusione dellaControcultura Californiana basata sui principi del Movimento Transpersonale sorto dagli studi dello psicologo Maslow e la ricerca di Alternative Forme di Spiritualità.
Nel Maggio del 1965, in uno dei primi bollettini d’informazione che circolarono all’Esalen Institute, Michael Murphy pose un tema di riflessione destinato a divenire il tema conduttore della ricerca di un nuovo paradigma che da allora contraddistingue l’Esalen Institute: “Quale è il processo di sviluppo che ogni essere umano dovrebbe seguire per superare la sua attuale situazione esistenziale e scoprire il potenziale ancora non realizzato del personale futuro?”.
I successivi programmi furono impostati per cercare una risposta a questo importante interrogativo culminando tra il 7 al 9 gennaio 1966 in un primo grande seminario sulla “teologia umanistica” con lo scopo di esaminare l’importanza dei legami tra Sviluppo Personale,Psicologia e Teologia, per “l’evoluzione spirituale” quale accrescimento del potenziale umano.
Vi presero parte, tra gli altri, alcuni teologi gesuiti, celebri psicologi umanistici e ricercatori scientifici come James Fadiman, Willis Harman e Miles Vich.
A questo seguirono moltissimi altri incontri e confronti che portarono alla diffusione e sperimentazione di moltissimi metodi e tecniche per la ricerca di stati alterati della coscienza dando origine ad un movimento underground che sfidava i valori riconosciuti del tempo. La ricerca ottenne notevole impulso dagli scritti psichedelici di Aldous Huxley e dai membri della Beat Generation tra cui Allen Ginsberg e Gary Snyder. Molti altri seguaci della controcultura rimasero affascinati dalle Religioni Orientali e attratti dalla possibilità di sperimentare direttamente la Consapevolezza Mistica, attingendo all’ Essenza Divina che era là fuori, ma anche dentro l’ individuo. Non sorprende che anche nelle prime discussioni sulla coscienza mistica vertessero su ciò che nella ricerca dell’estasi chimica era da considerarsi autentico e ciò che invece era artificiale.
Il dibattito era inizialmente stato suscitato dalla pubblicazione del libro di Huxley nel 1954, "Le porte della percezione", il quale aveva tratto il titolo dalla dichiarazione dell filosofo William Blake “ Se le porte della percezione venissero mondate a fondo ogni cosa apparirebbe all’uomo come essa è, ossia infinita”
In seguito il libro avrebbe ispirato il poeta e cantante Jim Morrison a chiamare la sua band The Doors in segno di omaggio.
Vari membri della cultura giovanile cominciarono sempre più perseguire il significato dellavita ed a esplorare percorsi spirituali assai diversi da quelli associati con i valori occidentali predominanti.
Furono questi giovani, collettivamente definiti “Controcultura” dallo storico Theodore Roszak a mettersi alla ricerca di rivelazioni mistiche.
Fu un periodo di elevato idealismo, un periodo in cui era diffusa tra molti giovani l’idea di poter influire nella trasformazione di quanti avevano intorno, Julian Beck scrisse nel suo meraviglioso Paradise Now
Noi vogliamo cambiarli con santità
Noi vogliamo farli levitare con gioia
Noi vogliamo aprirli con vasi d’amore
Nell’ottobre del 1967, in uno degli avvenimenti più emblematici di questo periodo di visionaria ispirazione, Abbie Hoffman, Jerry Rubin e un nutrito gruppo di seguaci della controcultura, organizzarono davanti al Pentagono ed a Washington DC, Mobilitazione Nazionaledimostrativa (siamo nel pieno della escalation del coinvolgimento USA nel conflitto Vietnamita e la nascita della sua contestazione). Una pubblicazione underground, The East Village Other, invitò all’evento “ mistici, santi, artisti, santoni, astrologi, streghe, maghi, stregoni,druidi, hippy, preti, sciamani, ministri, rabbini, trovatori, profeti, menestrelli, bardi e gente di strada”per tentare, con un rito magico, di sollevare in aria il Pentagono.
Anche se, naturalmente, la levitazione non riuscì, questa cerimonia magica collettiva, sarebbe tuttavia giunta a simboleggiare nella mitologia popolare il giorno dell’incontro tra le forze cosmologiche dell’amore e della magia da una parte e l’emblematica forma militare del Pentagono dall’altra. Una chiara distinzione tra i governanti del paese, con i loro simboli di forza politica esteriore e la cultura giovanile con la sua vitalità e magia interiori.
Ad Esalen sono passate le figure di spicco del periodo della controcultura e i personaggi più carismatici delle moderne tendenze per la ricerca di una nuova spiritualità quali:
Aldous Huxley, Alan Watts, Gery Snyder, Lawrence Ferlinghetti, Allen Ginsberg, Timothy Leary, Ralph Metzner, Richard Alpert (Baba Ram Dass), Stanislav Grof, John Lilly, Andrew Weil, Herbert Mabuse, Abraham Maslow e molti altri.
A conclusione di questo nostro modesto contributo ai 50 anni di vita dell’ Esalen Institute non pensiamo a niente di meglio che riprendere le parole del mai dimenticato Jerry Rubin1938/1994-sociologo, politico ed attivista americano.
“Prendere il Movimento per la Consapevolezza nel suo complesso, significa sostanzialmente proporre una definizione sana dell’essere umano in quanto tale. Inoltre si tratta di un compendio di tecniche molto efficaci di yoga,meditazione,comunicazione,autoconsapevolezza che possono aiutare le persone a raggiungere un potere superiore all’interno di se stesse.
Il Movimento per la Consapevolezza contemporaneo ha anche una funzione politica. Una delle lezioni che abbiamo imparato dagli anni sessanta è che il cambiamento politico è soltanto politico e non psicologico. Ora la gente guarda in se stessa in maniera più profonda di quanto faceva allora. E questa è di per se politica. Politica significa vivere.
Quindi, prendendo seriamente le tecniche offerte dal Movimento per lo Sviluppo Personale , potete cambiare voi stessi e alla fine cambiare il mondo, ciò diventa cambiamento politico.
Sotto molti aspetti l’approccio visionario spontaneo e spesso casuale che caratterizzò la Controcultura americana è ora riemerso, mitigato dalla saggezza del senno di poi e da una più ampia comprensione degli strumenti meditativi e olistici di cui disponiamo.
Si potrebbe sostenere, penso, che l’approccio a stati transpersonali della coscienza è oggi più rispettoso, ma rimane la convinzione che il nostro destino spirituale sia nelle nostre mani.
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lunedì 18 aprile 2016
A te che sei qui
SE HAI QUESTE SENSAZIONI, DI TANTO IN TANTO, ALLORA ECCO , VORREMMO ESSERE IL TUO OCEANO
Ogni volta che mi ritrovo con sulla bocca una smorfia amara,
ogni volta che nell’anima mi scende un novembre umido e piovigginoso,
ogni volta che mi sorprendo a sostare senza volerlo davanti alle agenzie di pompe funebri che incontro, ogni volta che il malumore si fa tanto forte in me che mi occorre un robusto principio morale per impedirmi di scendere deciso in strada e mettermi a gettare metodicamente per terra il cappello alla gente banale,
allora mi rendo conto che è tempo di mettermi in mare al più presto.
Questo è il mio surrogato della pistola e della pallottola.
Con gran gesto filosofico Catone si butta sulla spada: io zitto zitto m’imbarco. E non c’è niente di strano. Se soltanto lo sapessero, prima o poi quasi tutti nutrono, ciascuno a modo suo, su per giù gli stessi miei sentimenti, per l’oceano.
Ogni volta che mi ritrovo con sulla bocca una smorfia amara,
ogni volta che nell’anima mi scende un novembre umido e piovigginoso,
ogni volta che mi sorprendo a sostare senza volerlo davanti alle agenzie di pompe funebri che incontro, ogni volta che il malumore si fa tanto forte in me che mi occorre un robusto principio morale per impedirmi di scendere deciso in strada e mettermi a gettare metodicamente per terra il cappello alla gente banale,
allora mi rendo conto che è tempo di mettermi in mare al più presto.
Questo è il mio surrogato della pistola e della pallottola.
Con gran gesto filosofico Catone si butta sulla spada: io zitto zitto m’imbarco. E non c’è niente di strano. Se soltanto lo sapessero, prima o poi quasi tutti nutrono, ciascuno a modo suo, su per giù gli stessi miei sentimenti, per l’oceano.
sabato 2 aprile 2016
Mandala
Non vi è al mondo un altro disegno simbolico così universale come il mandala.
Compare in tempi diversi ed è trasversale con ogni cultura.
Si ritiene che la più antica testimonianza sino ad oggi riconosciuta di mandala sia una simbolica "ruota solare" paleolitica scoperta nell’Africa del sud.
Esempi cristiani riconducibili al concetto di Mandala si trovano già nel primo Medioevo, mostrando perlopiù Cristo nel centro ed i quattro evangelisti o i loro simboli ai quattro punti cardinali. E’ possibile ricondurre a rappresentazioni "mandaliche"; i rosoni delle nostre chiese, i labirinti, le forme di certi templi, come pure nei siti etruschi e romani.
Anche la natura spesso si palesa in forme "mandaliche": nella frutta, nelle pietre, nei fiori, tra gli alberi, su nel cielo.
Oltre ad essere disegnati i mandala vengono anche "vissuti":
Ma c’è di più: oltre a restaurare un “ordinamento precedentemente in vigore” un mandala persegue anche la finalità creativa di dare espressione e forma a qualche cosa che tuttora non esiste.
Il Mandala rappresenta, secondo i buddhisti, il processo mediante il quale il Cosmo si è formato dal suo centro; attraverso un articolato simbolismo consente una sorta di viaggio iniziatico che permette di crescere interiormente.
I buddhisti riconoscono, però, che i veri Mandala possono essere solamente mentali, le immagini fisiche servono per costruire il vero Mandala che si forma nella nostra mente e vengono consacrate solo per il periodo durante il quale è utilizzato per il servizio religioso.
Tutti i mandala realizzati materialmente dopo un certo periodo di tempo, vengono semplicemente "distrutti". Per quelli realizzati con le sabbia colorate, il gesto di spazzare via la sabbia, vuole simboleggiare la caducità delle cose e il rifacimento, la rinascita, essendo la forza distruttrice, anche una forza che dà la vita
Compare in tempi diversi ed è trasversale con ogni cultura.
Si ritiene che la più antica testimonianza sino ad oggi riconosciuta di mandala sia una simbolica "ruota solare" paleolitica scoperta nell’Africa del sud.
Esempi cristiani riconducibili al concetto di Mandala si trovano già nel primo Medioevo, mostrando perlopiù Cristo nel centro ed i quattro evangelisti o i loro simboli ai quattro punti cardinali. E’ possibile ricondurre a rappresentazioni "mandaliche"; i rosoni delle nostre chiese, i labirinti, le forme di certi templi, come pure nei siti etruschi e romani.
Anche la natura spesso si palesa in forme "mandaliche": nella frutta, nelle pietre, nei fiori, tra gli alberi, su nel cielo.
Oltre ad essere disegnati i mandala vengono anche "vissuti":
- In India esiste la danza del mandala,
- Tra gli indiani Navaho la persona da curare viene collocata al centro del cerchio disegnato sul terreno
- Nella cultura occidentale l’idea mandalica di centro e cerchio protettivo si ritrova in numerose danze popolari ed in un certo qual modo nel girotondo dei bambini.
Ma c’è di più: oltre a restaurare un “ordinamento precedentemente in vigore” un mandala persegue anche la finalità creativa di dare espressione e forma a qualche cosa che tuttora non esiste.
Il Mandala rappresenta, secondo i buddhisti, il processo mediante il quale il Cosmo si è formato dal suo centro; attraverso un articolato simbolismo consente una sorta di viaggio iniziatico che permette di crescere interiormente.
I buddhisti riconoscono, però, che i veri Mandala possono essere solamente mentali, le immagini fisiche servono per costruire il vero Mandala che si forma nella nostra mente e vengono consacrate solo per il periodo durante il quale è utilizzato per il servizio religioso.
Tutti i mandala realizzati materialmente dopo un certo periodo di tempo, vengono semplicemente "distrutti". Per quelli realizzati con le sabbia colorate, il gesto di spazzare via la sabbia, vuole simboleggiare la caducità delle cose e il rifacimento, la rinascita, essendo la forza distruttrice, anche una forza che dà la vita
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