OLTRE NATURA E CULTURA
L’autore, Philippe Descola, ha occupato la cattedra che fu di Claude Levi-Strauss al College de France, è uno dei più influenti antropologi viventi.
Per lui, il nostro naturalismo che postula una radicale differenza tra esseri umani e non umani, permettendo di attribuire una cultura solo agli umani, non è che un modo di definire questa relazione.
Molti sono gli esempi: le culture segnate dall’animismo ritengono che i non umani abbiano un “anima” (nel significato più esteso possibile) simile agli umani ma solo un corpo diverso.
Altre, come ad esempio quella degli aborigeni australiani, ritengono che gli umani e i non umani abbiano corpi e anime simili e quindi che possano ibridarsi.
Altre ancora, come quelle dell’ India o della Cina antica, vedono i diversi esseri disposti lungo una catena gerarchica.
Mentre minacce climatiche e sanitarie rendono chiaro di quanto sia rischioso pensarci come esseri indipendenti dal mondo che abitiamo, è particolarmente benvenuta la riproposizione di questo classico dell’antropologia che qualche anno fa ha cambiato il modo di pensare la relazione tra esseri umani e non umani (animali, vegetali e minerali).
Una lettura molto formativa e sensibilizzante verso “l’altro” quando quest’altro è la Cultura.