Il mondo non sta andando bene, ed in futuro le cose andranno sempre peggio.
Ci troviamo davanti ad uno degli aspetti più inquietanti della civiltà industriale avanzata: il carattere razionale della sua irrazionalità.
La sua produttività ed efficienza, la sua capacità di accrescere e diffondere le comodità, di trasformare lo spreco in bisogno, e la distruzione in costruzione. Le persone si riconoscono nelle loro merci; trovano la loro anima nella automobile, nello smartphone di ultima generazione, nella casa a due livelli, nelle attrezzature tecnologiche. Lo stesso meccanismo che lega l’individuo alla sua società è mutato e il controllo sociale è radicato nei nuovi bisogni che esso ha prodotto.
Bisogni. Ma di cosa abbiamo veramente bisogno ?
Bisogni. Ma di cosa abbiamo veramente bisogno ?
Non lo sappiamo più. Non riusciamo più distinguere tra bisogni falsi e bisogni veri.
I bisogni falsi sono quelli che vengono sovraimposti all’individuo da parte di "interessi sociali particolari" cui preme la sua repressione: sono quei bisogni che perpetuano la fatica, l’aggressività,la miseria e l’ingiustizia. Accade che l’individuo trovi estremo piacere a soddisfarli, ma questa felicità non è una condizione sana se serve ad arrestare lo sviluppo della capacità dell’individuo di riconoscere le influenze maligne di questa società e di poter così trovare il modo di liberarsene .
Il risultato è una euforia nel mezzo di una infelicità.
La maggior parte dei bisogni che oggi prevalgono: il bisogno di rilassarsi, di divertirsi, di comportarsi e consumare in accordo con gli annunci pubblicitari, di amare e di odiare ciò che altri amano e odiano, appartengono a questa categoria di falsi bisogni.
Tali bisogni sono determinati da soggetti esterni sui quali l’individuo non ha alcun controllo; lo sviluppo e la soddisfazione di essi hanno carattere eteronomo cioè la condizione in cui un soggetto riceve da fuori di sé la norma della propria azione. Il termine è usato in contrapposizione ad autonomia.
Non importa in quale misura tali falsi bisogni siano diventati propri dell’individuo, riprodotti e rafforzati dalle sue proprie condizioni di esistenza; non importa sino a qual punto egli si identifichi con essi e si ritrovi nell’atto di soddisfarli: essi continuano ad essere quello che sono sin dall’inizio, i prodotti di una società in cui interessi dominanti impongono da fuori ad un soggetto le norme della propria esistenza.
I soli bisogni che hanno un diritto illimitato ad essere soddisfatti sono quelli vitali: il cibo, il vestire, una abitazione adeguata al livello di cultura che è possibile raggiungere. La soddisfazione di questi bisogni è un requisito necessario per poter soddisfare tutti gli altri bisogni definiti da Maslow nella sua piramide dei bisogni suddivisa in cinque differenti livelli, dai più elementari (necessari alla sopravvivenza dell'individuo) ai più complessi (di carattere sociale).
I bisogni falsi sono quelli che vengono sovraimposti all’individuo da parte di "interessi sociali particolari" cui preme la sua repressione: sono quei bisogni che perpetuano la fatica, l’aggressività,la miseria e l’ingiustizia. Accade che l’individuo trovi estremo piacere a soddisfarli, ma questa felicità non è una condizione sana se serve ad arrestare lo sviluppo della capacità dell’individuo di riconoscere le influenze maligne di questa società e di poter così trovare il modo di liberarsene .
Il risultato è una euforia nel mezzo di una infelicità.
La maggior parte dei bisogni che oggi prevalgono: il bisogno di rilassarsi, di divertirsi, di comportarsi e consumare in accordo con gli annunci pubblicitari, di amare e di odiare ciò che altri amano e odiano, appartengono a questa categoria di falsi bisogni.
Tali bisogni sono determinati da soggetti esterni sui quali l’individuo non ha alcun controllo; lo sviluppo e la soddisfazione di essi hanno carattere eteronomo cioè la condizione in cui un soggetto riceve da fuori di sé la norma della propria azione. Il termine è usato in contrapposizione ad autonomia.
Non importa in quale misura tali falsi bisogni siano diventati propri dell’individuo, riprodotti e rafforzati dalle sue proprie condizioni di esistenza; non importa sino a qual punto egli si identifichi con essi e si ritrovi nell’atto di soddisfarli: essi continuano ad essere quello che sono sin dall’inizio, i prodotti di una società in cui interessi dominanti impongono da fuori ad un soggetto le norme della propria esistenza.
I soli bisogni che hanno un diritto illimitato ad essere soddisfatti sono quelli vitali: il cibo, il vestire, una abitazione adeguata al livello di cultura che è possibile raggiungere. La soddisfazione di questi bisogni è un requisito necessario per poter soddisfare tutti gli altri bisogni definiti da Maslow nella sua piramide dei bisogni suddivisa in cinque differenti livelli, dai più elementari (necessari alla sopravvivenza dell'individuo) ai più complessi (di carattere sociale).
L'individuo si realizza passando per i vari stadi, i quali devono essere soddisfatti in modo progressivo.
Questa scala è internazionalmente conosciuta come "La piramide di Maslow".
I livelli di bisogno concepiti sono:
- alla base il primo bisogni fisiologici (fame, sete, ecc.)
- secondo livello bisogni di salvezza, sicurezza e protezione
- terzo livello, bisogni di appartenenza (affetto, identificazione)
- quarto livello, bisogni di stima, di prestigio, di successo
- quinto livello, bisogni di realizzazione di sé (realizzando la propria identità e le proprie aspettative e occupando una posizione soddisfacente nel gruppo sociale).